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Cenni storico-artistici

La vicenda storico-artistica di questa imponente residenza urbana, sita a Piacenza nell’isolato compreso fra via Giordani e Piazza S. Antonino, è ricostruibile sulla scorta di una documentazione storica e di archivio sufficientemente ricca.

Il Palazzo, che attualmente prospetta su via Giordani con diciannove assi di finestre e due portoni di ingresso, ha avuto inizio nel 1752.

L’avvio della fabbrica si deve a due dei tre figli di G. Francesco Anguissola, Ottaviano e Giovanni Anguissola

Una mappa redatta nel 1746 dagli architetti Simone Buzzini(Piacenza, 1682-1750) e Gaetano Buzzini (attivo dal 1743 al 1782) visualizza solo una porzione del Palazzo, dalla quale tuttavia si evince la presenza di importanti strutture di servizio, quali, per esempio, una grande scuderia ed una rimessa per le carrozze.

Un’incisione di Pietro Perfetti, del 1761, raffigura un fronte con un irregolare andamento compositivo delle forature al piano terreno.

Nelle carte della Congregazione di Polizia e Ornato si trova una richiesta dei conti Ottavio e Giovanni Anguissola per l’utilizzo del suolo pubblico al fine di poter raddrizzare il fronte su via Giordani, da cui è possibile datare al 1752 l’avvio della ristrutturazione settecentesca dell’edificio.

Nonostante i numerosi ricorsi documentati dei vicini, la rettifica venne approvata ed i lavori iniziarono nel 1753 e terminarono, almeno nella parte strutturale, come risulta da una mappa dell’area, entro il 3 giugno del 1759.

Nell’incisione pubblicata dal Giordani nel 1765, l’edificio appare ultimato in tutti i suoi elementi decorativi sul fronte dell’attuale via Giordani, ma ancora non presenta la parte che si affaccia verso la chiesa di S. Antonino, area che risultava invece occupata da una modesta abitazione di proprietà ignota.

Questa porzione, che comprende quattro finestre su via Giordani e quattro verso la piazza, venne quindi aggiunta posteriormente a tale periodo, a giustificazione della mancanza di uno spigolo arrotondato, che solitamente caratterizza i palazzi tardo barocchi.

Probabilmente l’aggiunta della porzione d’angolo risale alla fine del secolo XVIII in seguito all’insediamento dei conti Rocca di Corneliano, eredi della proprietà dell’edificio, avvenuto già nel 1796.

Bibliografia:

·Dr.ssa Anna Coccioli Mastroviti - Relazione per la Soprintendenza dei Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza

·Giorgio Fiori - “Il centro storico di Piacenza. Palazzi, Case, Monumenti civili e religiosi. Tomo IV. Il secondo quartiere di Piacenza degli Anguissola e di S.Antonino”. Edizioni d’arte TEP

·Annamaria Matteucci - "Palazzi di Piacenza dal Barocco al neoclassico"- "Istituto Bancario S. Paolo di Torino.

·Strenna Piacentina n° XVI del 1938.

·Milena Barbieri - Tesi di laurea di anno accademico 1976/77- "Il palazzo a Piacenza nel settecento. Palazzo Baldini, Palazzo Scotti di Sarmato, Palazzo Anguissola di Cimafava Rocca.

·Laura Soprani Riccò - Storia di Piacenza vol. IV "il Settecento" -.
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