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Restauri

Porticato di ingresso, Scalone, Affresco Alessandro tra Giove e Mercurio, Galleria: analisi del degrado, progetto di intervento e di restauro.
a cura di
 Alessandra D’Elia

Tutti i locali (androne, scalone, galleria e salone) presentavano forme di degrado, imputabili ad infiltrazioni di umidità, dissesto statico e interventi di manutenzione impropri. Le volte erano interessate da una massiccia infiltrazione d’acqua che aveva provocato alterazioni cromatiche e spolvero del colore con caduta di pellicola pittorica. Crepe passanti avevano provocato fratturazioni, fessurazioni e distacchi dell’intonaco dal supporto murario, coinvolgendo lo strato pittorico. La cromia del dipinto era fortemente alterata a causa dell’umidità e dell’ingrigimento dovuto al deposito superficiale di polveri.

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Figg. 1 e 2 Lo stato di degrado, prima del restauro, dello scalone e della volta con il medaglione affrescato raffigurante Alessandro tra Giove e Mercurio

Le decorazioni in stucco si presentavano fortemente degradate con perdita dell’effetto plastico degli elementi costitutivi dell’opera, anche a causa di uno spesso strato di colore di copertura. Inoltre la presenza di sali causata dall’infiltrazione d’acqua aveva provocato decoesione degli stucchi con perdita di materiale. La stabilità degli stucchi era evidentemente compromessa in prossimità delle fessure.

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 Figg. 3 e 4 Le decorazioni in stucco prima del restauro

La rimozione degli strati di scialbo che ricoprivano la decorazione a stucco è stata effettuata meccanicamente con bisturi e martelline; quindi si è proceduto alle operazioni di pulitura con acqua demineralizzata, spazzolini morbidi e spugne in cellulosa. Gli stucchi decoesi sono stati consolidati mediante impregnazioni di silicato d’etile, le isole di stucco staccate dall’intonaco sono state fissate con resina, le lacune sono state risarcite ricostruendo le modanature sottolivello con malta di grassello di calce. I distaccamenti dell’intonaco dal supporto murario sono stati consolidati mediante iniezioni di malta idraulica. Infine è stato fatto un trattamento protettivo con cera microcristallina.

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Figg. 5, 6, 7, 8, 9 e 10 Particolari degli stucchi prima e dopo il restauro.

Bugnato.
Le pareti erano interessate da infiltrazione di umidità dall’alto a causa di difetti di copertura e di risalita capillare dal terreno, evidenziata dalla presenza di macchie scure sul muro, di efflorescenze e di rigonfiamenti ed erosioni dell’intonaco. La scopertura delle coloriture originali è stata eseguita mediante l’azione meccanica del bisturi. L’eliminazione dei residui di coloritura e di patine incrostanti è stato eseguito con solventi idonei, mentre il consolidamento è stato eseguito tramite iniezioni di malte idrauliche e/o di soluzioni di resina acrilica. Le stuccature non idonee sono state rimosse e sostituite con malte a base di grassello di calce, sabbia di fiume e polvere di marmo.

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Figg. 11 e 12 Le infiltrazioni d’acqua alle pareti prima e dopo il restauro.

Intervento con contributo di Unicredit .

Balaustra in granito.
La balaustra della scalinata in granito rosa di Baveno presentava un modesto degrado dovuto a deposito di particellato atmosferico e alla presenza di alcune stuccature debordanti costituite da materiale non idoneo.
La superficie è stata pulita con AB 57 dato a pennello e successivamente risciacquato con carbonato d’ammonio in soluzione.
Quindi si è provveduto a rimuovere le sigillature ormai degradate e il rifacimento delle stesse con malta a base di grassello di calce, sabbia di fiume e polvere di marmo.
L’intera superficie è stata consolidata con silicato di etile.

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Figg. 13 e 14 La balaustra prima e dopo il restauro.

Porticato di ingresso.

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Figg. 15 e 16 Il Porticato di ingresso prima e dopo il restauro.

Intervento con contributo di Cariparma.

Affresco dello Scalone, Alessandro tra Giove e Mercurio.
Il primo intervento è consistito nella velinatura delle zone instabili al fine di evitarne la caduta. Le efflorescenze saline in forma di polvere bianca e/o filamenti, sono state rimosse meccanicamente per mezzo di pennelli morbidi. Quindi si è proceduto ad una prima pulitura mediante impacchi umidi con acqua demineralizzata in polpa di carta attraverso carta giapponese.

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Figg. 17 e 18 Zone esfoliate e crepe prima il restauro

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Fig. 19 Velinatura e consolidamento.

L’aderenza delle zone esfoliate e di quelle dove era presente la polverulenza del colore è stata rinforzata tramite impregnazioni di alcool polivinilico attraverso carta giapponese. Le operazioni di preconsolidamento e/o consolidamento sono state eseguite tramite iniezioni di malte idrauliche e/o soluzioni di resina acrilica. Quindi è stata effettuata una pulitura a solvente di tutte le ridipinture e una pulitura con spugne Whishab e/o solventi idonei su tutta la superficie. Il rifacimento dei rappezzi e la sigillatura di tutte le lacune e delle crepe è stata eseguita utilizzando una malta a base di grassello di calce, sabbia di fiume e polvere di marmo. Le lacune sono state reintegrate a velatura con acquerelli, ristabilendo uniformità di lettura dell’immagine. La protezione superficiale è stata realizzata mediante nebulizzazione di resina acrilica in soluzione.

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Figg. 20 e 21 Affresco dello Scalone prima e dopo il restauro.

Intervento con contributo di Cariparma.

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Si ringraziano in particolare:

Il Presidente di Cariparma Prof. Giancarlo Forestieri
Il Direttore Generale di Cariparma Dott. Guido Corradi
La Responsabile dell’Ufficio legale di Cariparma Avv. Elisabetta Lunati
Il Presidente di Unicredit Dott. Alessandro Profumo
Il Responsabile della Direzione Corporate Identity di Unicredit Dott. Edoardo Massaglia

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